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Dalla Rai meno fake news sulle “famiglie omogenitoriali” e i diritti dei bambini
Alla Presidente della RAI marinella.soldi@rai.it
All’ AD della Rai carlo.fuortes@rai.it
Alla Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI vigilanzarai@senato.it
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e.giomi@agcom.it
m.colantoni@agcom.it
Il servizio radiotelevisivo pubblico è patrimonio essenziale di tutte le cittadine e di tutti i cittadini e il rispetto per la verità è un valore non negoziabile.
Nel corso del recente dibattito sulla questione delle “coppie omogenitoriali” più volte la RAI non si è attenuta a questo irrinunciabile principio, con particolare riferimento al tema dei “diritti dei bambini”.
A titolo di esempio la rubrica “Il Mondo Nuovo” di RAI Radio 1, nel corso della quale (puntata del 24.03 u.s.) si è affermato che i figli nati per iniziativa di coppie dello stesso sesso “non hanno accesso ai servizi sociosanitari gratuiti” senza che Vanessa Giovagnoli e Carlotta Vagnoli, conduttrici della trasmissione, intervenissero a contrastare la disinformazione da parte degli ospiti Carlo Tumino e Christian De Florio.
Al contrario Carlotta Vagnoli ha ribadito che “si vanno a limitare dei diritti” dei bambini.
Ad abundantiam, facendo pubblicità alla pratica della cosiddetta gestazione per altri, pratica invisa alla grande maggioranza della popolazione che nel nostro Paese è un grave reato di cui si sanziona anche la semplice propaganda (legge 40, art. 12 comma 6) uno degli ospiti ha invitato ad ascoltare “queste donne (le “madri surrogate”) che rappresentano il femminismo contemporaneo”.
Anche a questo le due conduttrici non hanno ritenuto di porre obiezioni.
(qui, dal minuto 14:54 https://www.raiplaysound.it/audio/2023/03/Il-mondo-nuovo-del-24032023-ae42293f-b2c9-4364-bcb6-a991aa0b231e.html
Nessun bambino in questo Paese è privato di servizi sociosanitari gratuiti come la sanità e la scuola. Questo vale a maggior ragione per i figli di genitori single, quindi anche per i bambini nati per iniziativa di coppie omogenitoriali per i quali la sentenza 38162/22 della Corte di Cassazione prevede la registrazione del solo genitore biologico. Bambini che vengono anzi agevolati attribuendo loro, per esempio, punteggi più alti nelle graduatorie per l’inserimento nei nidi per l’infanzia.
Quindi la trascrizione -o non trascrizione- integrale degli atti di nascita realizzati all’estero di bambine e bambini nati per iniziativa di coppie dello stesso sesso nulla ha a che vedere con i diritti essenziali dei bambini, che sono sempre garantiti.
Altro esempio di disinformazione la puntata del 15 marzo u.s. di “Il cavallo e la torre”, condotta da Marco Damilano, ospite Nichi Vendola. Anche Vendola ha ribadito che a quei bambini “vengono a mancare diritti” e che quei diritti vengono “rasi al suolo”; ha ricordato che il figlio Tobia “un minuto dopo nato è stato nudo sul mio petto nudo”, contatto fisico che normalmente avviene tra la madre e il bambino per avviare il processo dell’attaccamento e che invece in questo caso ha segnato il distacco definitivo e per contratto di quella madre e di quel bambino; ha affermato inoltre che “la genitorialità è soprattutto un fatto culturale”, cancellando completamente la madre che non è stata nemmeno nominata.
Damilano non ha avuto nulla da obiettare, silenzio con cui ha chiaramente inteso esprimere a Vendola vicinanza e solidarietà; né ha ritenuto opportuno ricordare al suo pubblico che la cosiddetta gestazione per altri non è ammessa in Italia così come nella stragrande maggioranza delle nazioni del mondo -salvo che in una ventina di Paesi su 206- e che tutte le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione ne ribadiscono invariabilmente la condanna.
Chiediamo pertanto che pur rappresentando tutte le posizioni nel dibattito in corso il servizio radiotelevisivo pubblico si attenga scrupolosamente alla verità dei fatti, senza dare spazio a fake news fuorvianti e tendenziose, e rappresenti pienamente la legge e le sentenze in tema di utero in affitto e di trascrizione all’anagrafe dei bambini nati per iniziativa di coppie dello stesso sesso.
Rete per l’Inviolabilità del Corpo Femminile
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